E' parlando, ieri sera, con il caro Peduto che mi sono accorta di aver perso la leggerezza, il brio di anni fa. Il caro Peduto è stato testimone del mio cambiamento e a malincuore, stanotte, mi ha informato che "così non va bene". Che mi vede spenta, che sorrido di meno, che la mia risata non è più TRAVOLGENTE come un tempo. Il tempo di cui parlava era quello dei primi 2 anni di università. Facile passare tutto il giorno a ridere se non si ha nulla da fare se non seguire lezioni, studicchiare nei ritagli di tempo e giocare a nascondino sul pratone della città universitaria. Ora "Ho proprio paura di non riuscire a combinare niente nella vita ". Forse è proprio il momento giusto per fermarsi a riflettere un attimo e cercare di indirizzare le energie su qualcosa di concreto. Forse non è il momento di sfoderare sorrisi e di TRAVOLGERE gli altri. Forse è solo ora di pensare di più a me, ai miei 25 anni che fanno presto a diventare 26 poi 27 poi 28...
Gli ho comunque promesso che proverò a cercare, dentro di me, da qualche parte, in qualche angolino quella leggerezza di un tempo. Perchè una cosa non esclude mai un'altra.
2 commenti:
mmmm....credo sia un passaggio dovuto dei nostri 25 anni...anch'io mi piacevo di più nei primi anni di università.
oggi pensare al domani fa un pò più paura....
Forse e almeno in parte credo che sia questo il senso della vita: la ricerca di qualcosa di migliore in noi, ogni giorno. Ciao Viola, bentornata!
Il tuo principe degli straccioni
Clopin
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