mercoledì 31 maggio 2006

La mia artista


Lei è Marta Czok. Pittrice di origini polacche, nata a Beirut.
Alcune sue opere trasmettono serenità, calma, gioia. Spesso sono ironiche. Altre sono crude, ci parlano di guerra, di uomini cattivi che travolgono cose e persone. Che mangiano oggetti.

lunedì 29 maggio 2006

Essere svegliati alle 6.30 della mattina

Odio essere svegliata presto. Odio dormire poco. Ma visto che questo periodo sono tranquilla, calma, serena ho deciso di alzarmi e combinare qualcosa. Giornata di file, di code per me. Prima alla Asl e poi alla Posta. Può sembrare assurdo ma mi sono divertita molto! E' strano come viene a crearsi un clima empatico tra le persone in fila. Ci si sente tutti uniti contro "le ingiustizie" della burocrazia, delle istituzioni. Visto che erano finiti i numeretti bisognava chiedere chi era l'ultimo e ricordarsi dopo quale strana persona si era in fila. Tutti difendevano quelli che aspettavano già da un pò contro i "nuovi", quelli appena arrivati.
Purtroppo ci sono stati anche casi di razzismo spietato contro una signora portoricana. Opera di una "borgatara" (come si dice qua a Roma per indicare una signora un pò rude, di periferia). Ma tutti ci siamo schierati contro la sua maleducazione e dopo poco se n'è andata. La mattinata è volata via veloce ed ho conosciuto tante persone, alcune anche interessanti. Insomma se volete che vi faccia qualche fila ditemi pure, tanto io mi diverto...Oooh,è da farci una ricerca sociologica sulle persone in fila. Chissà..magari la mia tesi...

venerdì 26 maggio 2006

Manca pochissimo!


Tra 10 giorni ci sarà il mio debutto teatrale. Io e la mia compagnia ci stiamo preparando. Tutte le sere o quasi abbiamo le prove. Stressante, stancante...Dopo 3 ore di prove ci ritroviamo sempre sudati, esausti ma felicissimi perchè il risultato è ottimo! E poi tutti al pub a bere una biretta, a mangiare panini, patatine (che fame dopo tutte quelle ore). E come al solito scattano le battutine a sfondo sessuale...E' normale che escano in una compagnia teatrale fatta di donne e uomini?...Secondo me veder recitare una persona, condividere con lei l'emozione dello stare sul palco, dell'entrare in personaggi particolari, dell'affrontare il pubblico, del sentirsi anche ridicoli a volte, ma sempre tutti insieme...ridicoli un pò per volta, del sentirsi al centro dell'attenzione, del pensare "Cavolo stanno guardando me!", ti unisce. Ti fa venir voglia di avere più contatto con il tuo compagno o compagna di teatro, ti fa venir voglia di condividere ogni cosa. E così quel sentimento particolare che ti unisce sul palco si tramuta in sensazioni ancora più forti, in sensazioni quasi estreme. E penso che tutti le proviamo gli uni per gli altri. Non è attrazione fisica, neanche sessuale. Nasce dal condividere tutte queste emozioni con i compagni di avventura. Non so darmi un'altra spiegazione...Perchè cavolo ci riduciamo sempre a parlare di sesso??? Non è che siamo tutti MALATI??!!

mercoledì 24 maggio 2006

E' ufficiale

Ho convinto mio padre ad andare insieme a Barcellona. Lui voleva a tutti i costi fare il cammino di Santiago...A me l'idea di fare 200 km a piedi spaventava un pò. Così gli ho mostrato tutti i lati positivi di Barcellona e tutti quelli negativi di Santiago de Compostela. Ha vinto Barcellona.

martedì 23 maggio 2006

"Ti voglio bene", "Ti amo"

Ho avuto una discussione poco tempo fa su quest'argomento. Che differenza c'è tra dire "Ti amo" o "Ti voglio bene" alla persona con cui si sta insieme se si prova un sentimento che si considera AMORE? Secondo me è importante distinguere. E' vero che dire "Ti amo" e non "Ti voglio bene" è solo una convenzione linguistica, che si può attribuire lo stesso significato ad entrambe le espressioni, che nelle altre lingue non si distingue : "I love you", "Je t'aime"...Eppure secondo me c'è bisogno di distinguere, proprio perchè nella nostra lingua esiste la differenza. E bisogna avere il coraggio di dire "Ti amo".E' facile nascondersi dietro un "Ti voglio bene" (se si prova davvero un sentimento d'amore).

domenica 21 maggio 2006

Gli atteggiamenti sono diversi dai comportamenti


Venerdì serata di cover. Non che io ami le cover. Era una situazione particolare. Chicken DOVEVA andare a sentire questo gruppo perchè il suo meccanico è il tastierista. Così l'ho accompagnato. Ne è uscita fuori una serata molto piacevole, solo verso la fine un pò alienante (a causa della musica), ma è stata fatale per me. Mi è tornato in mente il mio PRIMO CONCERTO. Che emozione fortissima! Il mio primo concerto è stato quando avevo 5 anni, me lo ricordo benissimo. Mia madre mi ha portato alla piazzetta del quartiere dove abitavamo a sentire un gruppo che faceva cover di Vasco Rossi. Lo so, non posso vantarmene. Ricordo però l'emozione nell'ascoltare quel "signore che cantava" e nel pensare "Allora è questo un concerto". Le casse da cui usciva la musica pulsavano fortissime, facevano quasi paura e i musicisti facevano tutte smorfie mentre suonavano vari strumenti. Ed io pensavo "Che bello, che fortunata che sono ad essere ad un concerto".
Quella è stata, però, anche la prima ed ultima volta che ho ascoltato Vasco Rossi.

mercoledì 17 maggio 2006

Ebbene si...

E che quando arriva l'estate sono proprio felice. Il mio corpo si risveglia e così anche la mia mente. Mi viene da ridere a pensarci ma è durante questo periodo che riesco a concludere tutte le mie cose, i miei affari. Per esempio è uscita dalle nostre menti geniali (mia e di Ga) in questi giorni la grande idea che darà la svolta alla nostra vita. Si apre una libreria con tanto di divani, cuscini su cui sedersi e leggere comodamente. All'interno ci sarà anche un piccolo bar caratteristico (solo bevande e cibo biologico) e si organizzeranno le serate a tema (tema di libri ovviamente). Siamo molto motivate! Nulla ci fermerà questa volta! Davvero!
Sono già in programma dei viaggi: a metà giugno tappa a Milano per il MiAmi festival a vedere gli Yuppie Flu e i Giardini di Mirò... Poi ci sarà la tappa GoaBoa a Genova i primi di luglio e infine metà luglio Arezzo Wave.
Armate di tenda da campeggio, fornelletti, sacchi a pelo ci metteremo in viaggio.
Nel frattempo continuiamo la nostra vita, i nostri lavori, i nostri discorsi...
W l'estate, W il caldo!

domenica 14 maggio 2006

Vi svelerò un segreto


Ieri sera bellissimo spettacolo nel nostro centro sociale preferito Il Casale Podere rosa. Lo spettacolo è stato interpretato da 3 attori che fanno parte dell'Associazione culturale Il Melograno (TEATRO delle Condizoni Avverse) di Montopoli Sabina. Si parlava, attraverso le 3 voci narranti degli attori, del periodo storico che portò l'Italia alla liberazione dal fascismo. La pima voce raccontava recitando gli eventi al livello internazionale, la seconda voce raccontava gli eventi al livello nazionale e la terza voce era quella di Vittorio C., esperienza reale, storia di vita di una persona che in quel periodo aveva 16 anni e fu testimone degli eventi succedutisi a Roma e in Sabina. Vi svelerò un segreto: io sono cresciuta in Sabina, a Montelibretti. Mio padre è sabino, mia nonna anche. Io tutti quei paesi nominati ieri sera allo spettacolo li conosco benissimo. Conosco la piazza di Poggio Mirteto, nominata spesso, conosco la passeggiata di Poggio Mirteto e gli alberi sotto cui venivano nascosti i camion pieni di armi. Io conosco tutti i paesini...anche i più piccoli, quasi inesistenti, io conosco anche persone che portano i cognomi dei partigiani morti da eroi in quel periodo, i loro eredi. Mi sono sentita fiera di essere erede anch'io, pur se in modo indiretto, di quegli eroi della Sabina che prima ignoravo.
Mi sono emozionata tantissimo sentendo il racconto dell'attore che impersonificava Vittorio C.
Andrò sul monte Tancia e a S. Valentino per guardare con i miei occhi i luohi dove si combatteva per la libertà della mia Sabina.

venerdì 12 maggio 2006

Forse vado in vacanza a Barcellona


Eccomi qui. Sono tornata. Che viaggio strano, a tratti allucinante, a tratti surreale, pieno di visi, sorrisi, cappelli, bicchieri di vino, senza sonno, senza tensioni, senza paure. Parigi è sempre la stessa meravigliosa città (invivibile, va bene solo per starci in vacanze). Sono stata completamente rapita dai palazzi parigini...Li ho fotografati tutti. Sono fantastici, sempre diversi, ognuno ha un tratto particolare. Può capitare di vedere un palazzo lussuoso, in un quartiere ricco (tipo Odéon) con una facciata completamente devastata, piena di murales, mancante di qualche mattone.
E come al solito mi è capitato di vergognarmi degli italiani incontarti a Parigi (solo di alcuni). Non capisco perchè parlano sempre a voce alta, urlano quasi. Nei negozi, dentro i musei, nei ristoranti. E i parigini li riconoscono ovunque...purtroppo...riconoscendo anche me come italiana. Così, senza alcuna cattiveria, dentro un negozio alcune ragazze italiane cercavano di "fregare " la commessa con vari giochetti su un cambio di cartellino di una maglietta. Credevano di essere le uniche italiane parlando liberamente ma io capivo tutto. Ad un certo punto è venuto loro un dubbio. Poco prima avevo risposto al telefono dicendo "pronto". Fortunatamente era un mio amico di Parigi e la telefonata si è svolta in francese. Mi hanno chiesto se ero italiana ed io ho risposto "Pardon-moi, je ne comprende pas". Con tutte le "r " giuste.
E come al solito mi sono ubriacata a Montmarte, a place Abesses con Marco e Yassin per poi vagare per Pigalle.
Questa volta sono andata ad Eurodisney! Bellissimo. Io adoro Alice nel paese delle meraviglie ed ho adorato perdermi nel suo labirinto. Marco ha dovuto farsi i giochi " pericolosi" da solo compreso il giro con la barca nel covo dei pirati perchè io avevo paura. L'unica gioco che sono riuscita a portare a termine è stata la casa dei fantasmi ma non vi dico in che modo ho reagito quando tutti chiusi nella stanza iniziale, con una voce lugubre che parlava in francese si è spenta la luce. In compenso ho salutato Topolino, la Fata Turchina mi ha dato un bacio, Marco ha conquistato Minnie...
E poi il viaggio di ritorno...tremendo. Purtroppo quando si viaggia con la Ryanair ci si deve arrendere al triste destino di passare almeno 2 ore su un pulmann. Così è stato anche per me. Anzi il viaggio fino a Beauvais è durato 2 ore e mezza a causa di un tir che ha fatto un incidente sull'autostrada. Così, visto che non mi sono mai annoiata tanto in vita mia, ho inventato un gioco: elencare tutte le cose gettate sul ciglio dell'autostrada, lasciate li o scagliate con violenza dagli automobilisti francesi. Vi riporto l'elenco:
- Tenda da campeggio montata (in quetsto caso forse qualcuno ci ha dormito)
- Scatole dei panini, buste di cartone delle patatine, tutto ciò che contiene cibo del Mc Donald's
- Guanti (di guanti ne ho trovati un'infinità...da motociclista, di pelle, eleganti, di merletto)
- Cerchioni
- Pacchetti di sigarette di ogni marca
- Bombole spegni incendio
- Carte da poker e...non ci crederete...carte napoletane
- Boccette di smalto
Ho passato il viaggio di ritorno a rincoglionire Marco per alleviare la tensione da aereo e a fare il sudoku con una giapponese.
Chissà quando rivedrò Parigi.

domenica 7 maggio 2006

Qui dentro si giocava



E' passato da poco il mio compleanno senza troppi danni. Ogni anno mi viene un'angoscia tremenda perchè ho voglia di fare feste, di invitare tante persone ma ho paura di gestire il tutto. Ne sono uscita viva, e mi sono anche divertita. Vediamo.... Tra i vari regali ce ne sono stati alcuni spettacolari: dvd di Donnie Darko, cd dei Super Elastic Bubble Plastic, cd dei Telefon Tel Aviv, dvd con quasi tutta la 1° serie di Lost, cd personalizzati, perizoma colorati....e...soldi!!!
Comunque! Domani si parte per Parigi!! Viaggio che DEVO fare per risolvere delle cose burocratiche...ma cavolo! Mi prenderò un pò di tempo per vedere il museo di Picasso, alcune parti del Louvre e altre piccole cose non viste quando ci vivevo. Aereo alle 8:00, quindi imbarco massimo alle 7:00, quindi sveglia alle 5:30.
Mi sento male solo a pensarci.
Dove andremo a dormire? Odio arrivare nei posti e non aver prenotato nulla. Bello il rischio...ma un pò di ansia c'è sempre.
Ieri sono andata al convegno internazionale del tatuaggio qui a Roma. Non potete capire che tipi che ci ho trovato.Gli unici non tatuati eravamo io ed i miei amici. Abbiamo girato per ore tra gente sdraiata su lettini a farsi tatuare, con smorfie atroci sulla faccia dovute al dolore , tra il rumore inquietante del "macchinario" per tatuare. Ho visto gente con corna impiantate sulla fronte sotto pelle, gente con il corpo completamente tatuato. Poi, quando ho trovato il tatuaggio giusto per me (sono anni che lo cerco), chiedo il prezzo...troppo. In fondo è piccolissimo.
Aspetterò...ne troverò un altro, lo so.
Ciao a tutti ci si sente al mio ritorno.