giovedì 28 settembre 2006

Aiutooo!

Il mio blog impazzisce. Troppe foto forse. Comunque ha messo il mio ultimo post al 25 settembre. Non so perchè!

La storia del topo paranoico



C'era una volta un topo molto equilibrato. La sua vita era una vita normale. Si svegliava tutte le mattine alla stessa ora, usciva alla sua tana sempre alla stessa ora, cercava cibo sempre negli stessi posti, rientrava nella sua tana alla stessa ora...e via dicendo. Viveva in una casa alla periferia di Amsterdam insieme ad un ragazzo amsterdamese che vestiva di tanto in tanto fashion.
Un lunedì mattina alle 11.00 in punto, come ogni mattina, escì dalla sua tana e salì sul tavolo per recuperare le briciole di pane che il suo coinquilino disordinato lasciava ogni mattina. Quella mattina oltre al pane vide delle briciole più scure, un pò appiccicose ma che sprigionavano un odore appetitoso.
Il topo velocemente caricò il suo bottino nel suo cestinetto di vimini (che portava sempre con sè). Tornò nella tana e cominciò a gustare quel nuovo strano cibo. Ci sentiva dentro il pollo arrosto, la cannella, la maionese (andava ghiotto di maionese)... Ad un certo punto cominciò a sentirsi strano. Le pareti della sua tana giravano veloci. Cominciò ad avere strane idee...Qual'è il senso della mia vita? Perchè devo stare rinchiuso qui dentro per paura di essere ucciso? Ho diritto anch'io di vivere libero e di correre per i prati!!! Il topo uscì veloce alla tana , aveva grandi idee in testa adesso.
Poco dopo rincasò il ragazzo amsterdamese che oggi non se l'era sentita proprio di vestirsi fashion...brutta giornata per lui. Andò dritto verso il tavolo a prendere i resti di hashish per farsi, finalmente, una canna e riuscirsi a rilassarsi ma non la trovò. Cominciò a cercarli ovunque. Ma nulla. Le briciole per la sua ultima canna erano sparite. Non capiva. Eppure era talmente sicuro di averle lasciate la.Le cercò per ore. Poi arreso andò in bagno, alzò la tavoletta per fare la pipì e vide, con grande sorpresa e anche un pò di disgusto, un topo morto affogato.
Tirò la catena e il povero topo amsterdamese finì nelle fogne della città.
Ridendo, mentre fumava una canna,il ragazzo cominciò a fantasticare sulla fine del topo. Pensò: " Magari è stato lui a mangiare il mio hashish, e preso da paranoie si è suicidato ".
Rideva il ragazzo amsterdamese. Non sapeva che le cose erano andate veramente così....

ANTICA LEGGENDA DI AMSTERDAM.

martedì 26 settembre 2006

La voce.


Iniziano le prove dello spettacolo. Il mio regista ha capito fin da subito che dovrà avere molta pazienza con me. HO LA VOCETTA. Non posso farci nulla. Nella vita io parlo con la vocetta, il mio tono è altissimo. Questo è un grande problema a teatro. Ivan (il mio regista) cerca di tirarmi su di morale dicendo che ho delle tonalità basse, profonde, attraenti spontanee; ma mi escono solo qualche volta. Devo cercare di far uscire solo quelle. Al diavolo la vocetta. Come cavolo sono riuscita a trasformare la mia voce in una cantilena???
La voce ha un peso importantissimo nella vita di ogni persona. Rispecchia un pò quello che sei. Se hai una voce profonda, sensuale le persone ti trattano di conseguenza. Se hai una vocetta da bimbetta le perone ti trattano come tale. E forse è proprio per questo che ho trasformato la mia voce in una cantilena. Non voglio essere trattata da grande, o meglio NON VOGLIO ESSERE TRATTATA DA DONNA. Mi fa paura essere una donna. Ma lo sono.
Il mio morale è basso oggi. Ma come sempre ne uscirò vincente.

lunedì 25 settembre 2006

Diario di viaggio

Il mio bellissimo viaggio in Catalogna con mio padre. Aahh.Barcellona! E, fortuna delle fortune, abbiamo beccato la festa della MERCE', una dele feste più importanti di Barcellona.







lunedì 18 settembre 2006

Che situazione!!!

Cosa vuol dire tutto ciò secondo voi? Questa è una foto rubata in una casa di gente amica....
....ho violato la privacy di questa gente amica??

domenica 17 settembre 2006

Cinque mie strane abitudini.

Che felicità quando Monstrum mi ha passato questo gioco bellissimo.
Si tratta di una catena vera e propria, ma non una di quelle noiose del tipo "se non mandi questa email entro 2 minuti a 200 persone sarai sfortunato per il resto dei tuoi giorni".
Ecco il regolamento: il primo giocatore inizia il suo post con il titolo "5 mie strane abitudini" e le persone che vengono invitate a scrivere un post sul loro blog a proposito delle loro strane abitudini devono anche indicare chiaramente questo regolamento. Alla fine dovrete scegliere 5 nuove persone da indicare lasciando un post nei loro blog e dicendogli di leggere il vostro.

Le mie 5 strane abitudini:
1. Quando vado a dormire la sera devo tirare completamente giù le serrande, non deve passare neanche un filo di luce, neanche d'estate che si muore di caldo, altrimenti non riesco ad addormentarmi.
2. Devo avere sempre con me la mia macchina fotografica perchè "dovessi mai essere presente ad un evento storico...". Mi è indispensabile come le chiavi di casa ed i documenti quando esco di casa.
3. Quando sono in giro per la città con il motorino e mi fermo, anche solo per 1 minuto, devo mettere la catena, assicurarmi che abbia messo il blocca sterzo.
4. Appena mi sveglio accendo il computer e controllo la mia posta elettronica, prima del caffè,prima della pipì, prima di ogni cosa.
5. Prima di addormentarmi, nel mio letto, mi massaggio le gambe.

Le 5 persone che ho scelto per continuare la catena sono:
1. Carmen (sono curiosissima);
2. Sonia (non poteva non esserci);
3. Mad (gli voglio già bene);
4. Gabi (chissà cosa fa lei la mattina appena sveglia...)
5. Krepa (con lui mi diverto proprio)

mercoledì 13 settembre 2006

A Monstrum...


HO LA AVUTO LA PARTE!

lunedì 11 settembre 2006

Un pò di Amsterdam.

Domani sarà qui a Roma per un pò di giorni un abitante di Amsterdam. E' il mio amico Yassin che verrà a trovarmi e mi costringerà a fare la turista (odio farlo).

Oggi...bè...vediamo...ho solo da fare:
-Uscire subito ed andare a fare la carta d'identità
-Essere al lavoro alle 12.00
-Uscire di corsa da lavoro alle 15.00
-Essere di corsa a fare un provino per uno spettacolo di teatro alle 16.00
-Dare tutta me stessa nel monologo che porterò
-Tornare a casa a studiare per vari esami teatrale e universitari
Il tutto con 3 ore di sonno a causa dei miei pensieri, di parole dure sentite dire da persone care e dette a persone care, del "circolo energetico delle mie emozioni" (come dice il saggio Cecco), colpa pure di Cecco che mi ha tenuto a parlare fino alle 5 di mattina dei suoi fallimenti con le donne (dopo me) e anche un pò del mio periodo premestruale che mi rende odiosa e intrattabile con gli altri e con me stessa!
Ho voglia di spaccare la faccia a qualcuno...
Si può (senza incorrere in sanzioni negative date dalla società)?

venerdì 8 settembre 2006

Annuncio al mondo!!!

Da 2 giorni sto lavorando come cameriera in un ristorante al centro di Roma, a pranzo!
Sono proprio entusiasta di questa cosa!!! Ok, non del fatto che faccio la cameriera a pranzo. E' del posto in cui lavoro e della persona per cui lavoro che sono felice.
Il mio "datore" di lavoro si chiama Massimo, è egiziano. E' la persona più divertente che io abbia mai conosciuto. Povero. Non è divertente perchè fa battute o perchè è simpatico. Lo è perchè anche se sono 20 anni che vive in Italia non ha ancora imparato molto. Anzi nulla. Penso non gliene importi molto. Parla una lingua stranissima: un misto tra dialetto "romanaccio", italiano e qualcos' altro che ancora non sono riuscita a decifrare. Spara delle parole assurde. Segue a pennello le regole della grammatica italiana, per cui se deve usare un nome femminile lo fa finire comunque in "A". Esempio: LA MADRA (che sta a significare la madre).
E' un mito. Inizia sempre discorsi elaboratissimi, anche molto impegnativi e profondi ma non riesce mai a spiegarsi e ti chiede (alla fine di ogni assurdo giro di parole): "Hai capito, no?". Naturalmente sono obbligata a rispondere che ho capito, anche se l'ho guardato per tutto il tempo del suo discorso con la faccetta di chi si sta sforzando tantissimo (occhi stretti, bocca aperta...).
Ma gli voglio già bene perchè mi chiede di fare le cose in modi gentilissimi: " Viola, puoi pulire vicino la cassa? Fallo come lo sai fare tu, non importa e se sei stanca smetti, siediti e smetti". E poi mi cucina piatti elaboratissimi quando finisco di lavorare. Oggi ho mangiato mezzepenne con spinaci, salsiccia e gorgonzola!!!

lunedì 4 settembre 2006

L'animo romano

L'idea era di fare una mostra di fotografie mie di tutti i più bei vicoli di Roma (sopra ce n'è una). Presto mi sono accorta che mostre di vicoli romani sono state già fatte e ripetute. Allora ho pensato di fotografare un vicolo in varie ore della giornata, nelle stagioni e associare ad ogni foto una canzone, una poesia che rievocasse l'emozione da me provata nel vedere per la prima volta ogni vicolo.
Anche questo è stato fatto e ripetuto. Cosa potevo inventarmi???!!!
Ho pensato un attimo al perchè della mia scelta riguardo i vicoli romani. Mi sono risposta che volevo creare qualcosa che mettesse in luce il mio amore per la mia città, la mia romanità. Ecco. Poi mi sono chiesta: "Come sono i romani? Cosa li contraddistingue dagli abitanti di altre città?". Mi sono risposta.
Roma ha in sè un contrasto molto forte. Da una parte la storia, la civiltà, l'essenza civile, l'immobilità, la
sicurezza dall'altra la selvaggia, il "degrado" (non in senso negativo). Ora vi spiego meglio. Spesso ci capita di passeggiare per le vie di trastevere e imbatterci in un cimitero di motorini bruciati, rotti, lasciati li per mesi, anni. Spesso mi trovo sotto la scalinata dell'altare della patria e vedo bottiglie sparse di birra lasciate li la sera prima.
Per i romani non è un sacrilegio se vicino monumenti importanti, possenti c'è un pezzetto di territorio degradato. L'animo romano vive cose grandi senza accanirsi troppo. Il romano riesce a metabolizzare tutto ciò. L'altro giorno mi è capitato di andare a vedere la mostra di Cartier- Bresson in uno splendido e antichissimo palazzo di Roma. Ero in compagnia di una persona non romana. Usciti da questo palazzo ci accorgiamo che sul muro immacolato del palazzo antichissimo c'era una scritta di vernice fresca che diceva "Aridatece li sordi". Io l'ho trovata deliziosa. Mi ha entusiasmato. Il popolo che si esprime. Stupendo. Il mio accompagnatore non ha fatto altro che lamentarsi per tutto il viaggio di ritorno a casa del fatto che i romani
sono sporchi, che non si può imbrattare un palazzo antico, che nelle altre città europee e non solo, questa cosa non accadrebbe. Io l'ho fotografata invece quella scritta. Il romano non vede queste cose come un sacrilegio, lo metabolizza benissimo e non è rozzezzza la sua, no. E' la CONFIDENZA con la sua città. Roma viene vissuta INTERIORMENTE. Non è un sacrilegio pisciare sul Colosseo.
Ora ho ben in mente quale sarà il tema della mia mostra fotografica.

sabato 2 settembre 2006

Il BLOG DAY...IN RITARDO...

Eccomi...Sono in ritardissimo...lo so...

Voglio partecipare anch'io...vi prego...

Va bè...metto comunque i miei blog preferitissimi....quelli che leggo con avidità la mattina appena sveglia e con molta calma la sera prima di dormire:

- Blabla-Sonia: Pensieri sempre ridenti, una donna capace di muovere le masse!!!

-M@d Riot: Pura forza. Forza vitale nei suoi post.

-An
golinobuio: Il blog per i sognatori. Carmen ci delizia delle sue vicende "comiche" e non solo.

-kRepa'S KorNer: Pensieri, riflessioni su se stesso, graziosi omaggi. Non puoi non sentirti partecipe delle sue riflessioni.

-Bloggo intestinale: E' stato uno dei primi frequentatori del mio blog. Gli sono affezionata. Davvero brillante.

E poi un pò di blog che conoscete poco...

-Maragià (per il momento): Blog di battuttisti. Simpatici, taglienti, a volte geniali.

-La finestra sul cortile: Lei è una delle persone più importanti per me. E il suo blog è un piacevole sguardo sul mondo interiore dell'autrice e non solo...

-Blogyourmind: Tutte le "genialate" del momento. Novità sulla musica e su tante altre cose.

Qual'è l'unità di misura della carica elettrica??



Lo sapevo... Durante le mie vacanze mi sono appassionata di cruciverba! E così ogni tanto sparo domande assurde (quesiti che non sono riuscita a risolvere).
Le mie vacanze sono state favolose quest'anno. Io e le mie tre compagne di viaggio (nella foto) abbiamo intrapreso un viaggio spettacolare per il nord della Sardegna. Da Alghero...



...a Santa Teresa di Gallura...


...all'Isola della Maddalena...



...per finire a Sn Teodoro dai nostri tre amici che ci attendevano con trepidazione...

Vacanza piena di incontri, di gente, di luci, di MARE, di porti, di barche, di traghetti...di sabbia fina, di sabbia che fa male dietro la schiena quando tira vento, di sete, di cannonau, di mirti e di pane carasau...
Abbiamo imparato a dire "Sa conca", "su brazzu", "aiò" e "Eia"...
Evviva la Sardegna!

Dov'è finita la mia leggerezza?

E' parlando, ieri sera, con il caro Peduto che mi sono accorta di aver perso la leggerezza, il brio di anni fa. Il caro Peduto è stato testimone del mio cambiamento e a malincuore, stanotte, mi ha informato che "così non va bene". Che mi vede spenta, che sorrido di meno, che la mia risata non è più TRAVOLGENTE come un tempo. Il tempo di cui parlava era quello dei primi 2 anni di università. Facile passare tutto il giorno a ridere se non si ha nulla da fare se non seguire lezioni, studicchiare nei ritagli di tempo e giocare a nascondino sul pratone della città universitaria. Ora "Ho proprio paura di non riuscire a combinare niente nella vita ". Forse è proprio il momento giusto per fermarsi a riflettere un attimo e cercare di indirizzare le energie su qualcosa di concreto. Forse non è il momento di sfoderare sorrisi e di TRAVOLGERE gli altri. Forse è solo ora di pensare di più a me, ai miei 25 anni che fanno presto a diventare 26 poi 27 poi 28...
Gli ho comunque promesso che proverò a cercare, dentro di me, da qualche parte, in qualche angolino quella leggerezza di un tempo. Perchè una cosa non esclude mai un'altra.