martedì 29 settembre 2009

Paura della paura


Era la notte del capodanno tra il 1999 e il 2000. A me questa cosa impressionava. Ero a casa di amici in campagna con il fidanzato di quel tempo. Gli altri giocavano a carte, io ero seduta da sola vicino al camino. Tutto ad un tratto ho iniziato a pensare:"E se adesso mi sentissi male? Se mi succedesse qualcosa di terribile?". Detto fatto. Ho iniziato ad avere il respiro corto, a sentire la testa girare vorticosamente, a sentire un dolore forte al petto. Il cuore batteva tremendamente forte. Non riuscivo più a respirare. Ho cominciato ad urlare che mi sentivo male e che volevo essere portata al pronto soccorso. I miei amici hanno iniziato a farmi domande, a chiedere cosa mi facesse male. Ma io non sapevo bene cos'era. Sentivo solo che il pavimento sotto i miei piedi si stava sgretolando, che mi sarebbe successa una cosa terribile di lì a poco, che sarei morta.
Un ATTACCO DI PANICO. Così il dottore l'ha definito. Da quel giorno per molti anni non ho più vissuto. Mi sono chiusa completamente al mondo. Per fortuna che il mio fidanzato era una persona paziente ed innamorata. Non uscivo più di casa, mi bastava uscire dal portone e fare due passi da sola per sentirmi male. Non volevo arrendermi, ci provavo ma nulla. Sentivo il pericolo. Avevo paura di morire. Avevo paura della paura. Se uscivo dovevo sempre essere accompagnata dallo sfortunato di turno che doveva passare tutto il suo tempo a tranquillizzarmi e a dirmi che le cose erano sotto controllo, che non mi sarebbe successo nulla e al momento dell'attacco doveva stringermi forte a sè. Sono durati parecchi anni. Ho fatto psicoterapia. Mi sono sempre rifiutata di prendere psicofarmaci. Piano piano ho iniziato a farmi coraggio. Prima una passeggiatina sotto casa: non succedeva nulla; poi un giretto con la macchina:nulla; poi una serata intera fuori:nulla. Poi sono cambiate molte cose nella mia vita e mi è tornata la voglia di vivere, di fare. Ho iniziato a fare teatro ed affrontare un pubblico è stato terapeutico. Io sola di fronte a tutta quella gente pronta a ridere se mi fosse preso un attacco di panico. All'inizio ho rischiato che mi venisse proprio lì, sotto i rifelettori. Poi ci ho fatto l'abitudine. Poi c'è stato l'Erasmus a Parigi. Credevo di farcela ma sono tornati anche la. Mi prendevano solamente sotto la metro (e vivere a Parigi senza prendere la metro è una cosa impossibile). Così l'ho evitata per un po'. Ma poi ho dovuto farmi coraggio. Tornata da Parigi mi sentivo invincibile. E' durato un anno o poco più e mi sono ripresi di nuovo. L'ultima volta che ne ho avuto uno è stato qualche mese fa. Ero sola sul motorino ,di notte e tornavo a casa. L'ho sentito arrivare. L'ho affrontato. Mi sono chiesta di cosa avessi paura. Mi sono detta che ora potevo farcela anche da sola, che ero abbastanza forte da riuscire ad accudire me stessa, che non avevo bisogno di nessuno per vivere bene. Ho sentito che ce la facevo davvero. E' sparito. Ho gioito. Ora vivo da sola. Fuori Roma. La sera torno sempre tardi e faccio strade di campagna col motorino, in macchina. Apro la porta di casa e trovo il mio gattino che fa le fusa. Chiudo la porta, mi metto a dormire e mi sento felice. Sono una donna forte e indipendente. Ci penso io a me.

lunedì 21 settembre 2009

Dire di no?


Mi danno fastidio le persone che hanno potere. Qualche sera fa mi costringono ad andare ad una cena improvvisata. Il cibo è invitante (porchetta), la compagnia anche (qualche amico di sempre e qualche romano d.o.c.):accetto.
Una casa costruita sui mercati traianei con vasca idromassaggio che più che altro è una piscina, colonne romane vere in giro per le stanze, giardino interno, pavimenti trasparenti (anche quello che da sul bagno). Lui è il padrone di uno dei locali più frequentati del momento a Roma. Io un'attrice desiderosa di consigli. Ha la puzza sotto il naso lui. Dice che ha fatto il produttore di spettacoli teatrali per molto tempo e che è un mondo difficile quello dello spettacolo, che se non ti ci butti a capofitto e fai solo quello non riesci a concludere nulla, che se non lecchi qua e la non ottieni niente. Che un altro lavoro non lo posso fare, neanche per pagarmi l'affitto. Che la mia sarà una vita di stenti e sofferenze. Mi viene voglia di mandarlo a cagare. Io il culo me lo faccio comunque, un altro lavoro lo sto facendo e il teatro, quello sano, quello che non devi per forza leccare il culo a qualcuno lo vivo tutti i giorni.Che non importa se non riuscirò a diventare ricca come lui. Il teatro lo faccio per passione. Non me ne frega niente di avere una casa con i pavimenti trasparenti. Purtroppo c'era qualcuno lì con me che gli ha dato ascolto ed ora è impazzito.Non riesco a farlo ragionare. Voglio restare pura, come già mi sento, e fanculo a tutto il resto!Avrei dovuto dire di no alla cena.

martedì 15 settembre 2009

Nessun cambiamento...

Il colloquio, pur essendo andato molto bene, non ha portato nessun nuovo lavoro.
Continuerò a studiare in vista della laurea...a dicembre...
Grazie del sostegno ragazzi!

venerdì 11 settembre 2009

Il suono delle campane.


Le campane mi mettono sempre in uno stato di gioia. Mi giro e mi rigiro per strada e mi sembra di vedere le persone più belle, più buone. Magari lo diventano davvero al suono delle campane.
Così, ieri, giravo per le vie di San Giovanni e cercavo un posto per la macchina con Daniela (la mia compagna - attrice del prossimo spettacolo). Incazzate nere. Furiose. Cercare un parcheggio in alcuni quartieri di Roma è un'impresa impossibile. Giuro. Avremo girato per un'ora. Eravamo ormai disperate. Poi le campane. Ci siamo guardate, abbiamo sorriso estasiate, abbiamo girato l'angolo e c'era un posto, prorpio sotto casa di Simone (regista del nostro spettacolo). A me piace pensare che nella vita accadano cose magiche. Mi piace pensare che ne sia successa una proprio ieri.

lunedì 7 settembre 2009

Per una volta?


Aspetto trepidante un'offerta di lavoro...Mi chiameranno?Mi dirà bene per una volta??Pensatemi...pensatemi forte. Mi serve la vostra energia...
Il mio amico Baol ha già detto che incrocerà le dita per me...

sabato 5 settembre 2009

Rumori mattutini...


Il mio gatto che miagola forte, rumore di oggetti rovesciati, il mio boy che impreca e ride...Mi sveglio (per il troppo rumore), mi alzo a fatica, apro la porta della camera. Scena meravigliosa: gatto e boy che giocano sul divano come due bambini. Mi sorride il boy, mi viene incontro il gatto. Che bel risveglio!

giovedì 3 settembre 2009

E' ora di svegliarsi.


Facebook ti spegne la mente. Non è come in un blog in cui dev'essere sempre in movimento, in movimento creativo. Su fb è tutto pre-impostato. Non hai libertà di pensiero...non c'è niente di creativo. E' solo un bel modo di mantenere i contatti e farsi pubblicità (a me è utile per i miei spettacoli). E allora da stasera dico BASTA. Dico BASTA ad ore ed ore, con il cervello spento e la bocca aperta come un pesce lesso, davanti al video. Bisogna rimettere in moto il cervello. No perchè, io quando mi impegnavo su questo meraviglioso blog ero una persona migliore. Non c'è dubbio. Mi sto addormentando. SVEGLIA!!SVEGLIA!!E' ora di svegliarsi mia cara Violetta. E' ora di tornare a pieno ritmo a leggervi miei cari amici (che giustamente mi avete dimenticata) ed a scrivere.E' ora di muovere il cervello. Sono stanca, tanto stanca.