domenica 22 marzo 2009

Ladies and gentlements, boys and girls...


Il dolore, quello vero, quello che non provavo da un sacco di tempo, è qui con me adesso, è nella mia pancia e nelle mie braccia deboli e nella mia testa martellante.
Odio questa sensazione ma nello stesso tempo la amo da morire. Mi sento viva come non mi sentivo da troppo tempo. C'è qualcosa che mi scuote e mi fa REAGIRE e sento di farcela. Si, si...ce la faccio anche DA SOLA. Adesso mi sembra propio di BALLARE DA SOLA. Forse era questo che intendevo quando ho dato il nome al mio blog. Forse volevo arrivare fin qui. Sento tanto male. Sento tanto dolore. Le mie vecchie paure si riaffacciano e mi chiamano...ma ora ho qualcosa in più. Non so bene cos'è...sto cercando di capirlo. Ma sento che c'è. Il respiro è affannato, la testa è pesante, la casa troppo silenziosa, il buio fa inaspettatamente paura, gli odori sono troppo pungenti. Forse quando si soffre tutto viene ampilificato. Tutti i sensi ne risentono. Mi sento una donna, mi sento vita. Mi sento fortunata.
Come ringraziamenti alla fine di un libro: ringrazio la mia "famiglia" su cui posso contare anche se rimango a piedi ad ostiense...la mia famiglia a cui posso dire ogni cosa...la mia famiglia: Marilena, Maricò, Vito e Laura. Loro ci sono sempre stati e sempre ci saranno. Gli altri vanno e vengono.TUTTI gli altri vanno e vengono.

Niente mi rallegra in questo momento. Forse un po' di Muppet....e forse mi rallegrerebbe la torta alla frutta di nonna.

giovedì 5 marzo 2009

Risveglio...


IL cielo è grigio stamattina. Mi sono alzata tardi per pigrizia. Lui se n'è andato alle 8 e naturlamente mi ha svegliata (ho il sonno troppo leggero) ma avendo scorto questo cielo così grigio non mi andava proprio di alzarmi.
Ho aspettato fino alle 10.30, il limite che mi ero posta. Sono pericolosa quando non ho voglia di tirarmi su dal letto. Mi sono alzata con dei movimenti lentissimi e Alice, la gatta nera, mi guardava sdraiata sul parquet vicino al mio letto. Ho aperto le persiane e la città era là...affascinante, meravigliosa, cupa sembrava chiamarmi...
Non so quanto tempo sono rimasta a guardare fuori la mia finestra con la tazza di the bollente in mano. Appoggiata alla parete guardavo, osservavo. La gente era indaffarata a vivere, indaffarata a mantenere il suo RUOLO nella società. Tutti con le stesse maschere di tutti i giorni. Appena apriamo gli occhi la mattina ci posiamo una maschera sul viso ed iniziamo a recitare il nostro ruolo di amante, moglie, madre etc...ma la notte, la notte sei sola e l'inconscio porta in superficie la VERITA'. Sfido chiunque a fingere anche di notte.
Per questo, forse, ho tanta paura di abbandonarmi al sonno, di addormentarmi. Per questo , forse, soffro d'insonnia. Sono restia ad entrare in contatto con la vera me stessa. Io che devo controllare sempre tutto, che non posso permettermi alcuna fragilità, che ho tanti atteggiamenti quante persone conosco. Con il mio uomo non conosco altra tecnica di relazione se non quella della seduzione. E' un continuo sedurre. Con mio padre sono la figlia intelligente, e mai banale, con mia madre...forse solo con mia madre riesco ad essere fragile. Ma a lei è dato l'ingrato compito di "accogliere" i miei lamenti...
Il the s'è freddato, comincio a sentire freddo, ho fame.
Scendo.
C'è una cornetteria qua sotto buonissima. Amo New York.