giovedì 28 maggio 2009

L'ho sfangata...anche questa volta son passata con l'arancione...


Ci sono certi semafori che durano un'eternità. Quei semafori che se becchi l'arancione e non riesci a passare hai tutto il tempo per spegnere il motorino scendere, aprire il bauletto, tirare fuori la borsa, tirare fuori il cellulare, rimettere dentro la borsa, richiudere il bauletto, riaccendere il motorino e fare una telefonata alla mamma. Che sia giorno (sotto il sole che ti cuoce), che sia notte (con il freddo e il buio), è sempre una condanna. Ieri l'ho sfangata. Ho visto l'arancione e mi sono buttata. Non ce la facevo ad aspettare un'eternità...No mi andava di FERMARMI, non mi andava di stare sola con me stessa, in silenzio. La testa mi avrebbe portato chissà dove...lo so dove, in realtà...e non volevo andarci. Non ieri.
Ci sono cero semafori che ti permettono di pensare sul serio. Quei semafori che durano un'eternità.
Solo te, il motorino e quel rosso, quel rosso impertinente che si insinua nella tua vita.
C'è stato un momento nella mia vita in cui un essere umano m'ha fatto capire cosa vuol dire ESSERE GRATI A QUALCUNO. Era un piccolo omino di 2 -3 anni al massimo. Era triste perchè non trovava la magliettina di Cars...io ,un po' scocciata, ho fatto il mio dovere (gliel'ho trovata). Lui mi è venuto incontro correndo, con quelle sue zampette carine e mentre mi faceva "ciao ciao" con la manina i suoi occhi mi dicevano "GRAZIE" (il piccolo ancora non sapeva parlare, meglio così). I suoi occhi, dio i suoi occhi...non li dimenticherò mai. Mi sono girata e sono scoppiata in lacrime. Era uno dei tanti tristi sabati pomeriggio in un triste centro commerciale, mentre lavoravo. Forse mi sono un po' perdonata...
E quando mi trovo ad un semaforo rosso penso che dovrei perdonarmi di molte altre cose e che dovrei lasciar stare i sensi di colpa che mi costringono a vivere in un determinato modo. E forse ho paura di non farcela e forse è per questo che passo spesso con l'arancione e che non mi fermo mai ai semafori rossi.